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Eolo
stelle lontane
TEATRO RAGAZZI:QUALI STRATEGIE? 3
PER LA TERZA PUNTATA DEL NOSTRO APPROFONDIMENTO ECCO FRANCESCA D'IPPOLITO PER C.R.E.S.C.O. E RENATA COLUCCINI E LINDA EROLI PER L'ESECUTIVO ASSITEJ ITALIA

QUALI STRATEGIE METTERE IN CAMPO? 3

PER LA TERZA PUNTATA DEL NOSTRO APPROFONDIMENTO SULLE STRATEGIE CHE DOVREBBE UTILIZZARE IL TEATRO RAGAZZI PER USCIRE DALLA CRISI DELL'EMERGENZA ECCO GLI INTERVENTI DI DUE ENTI CHE HANNO MOLTO A CUORE LE SORTI DEL TEATRO RAGAZZI : FRANCESCA D'IPPOLITO PER C.R.E.S.C.O, IL COORDINAMENTO DELLE REALTA' DELLA SCENA CONTEMPORANEA E LINDA EROLI E RENATA COLUCCINI PER ASSITEJ ITALIA ASSOCIAZIONE ITALIANA DI TEATRO PER L'INFANZIA E GIOVENTU'.


In isolamento, invece del distanziamento sociale dovremmo praticare il distanziamento fisico e la solidarietà sociale.
Queste parole provengono da una lettera pubblicata da Culture Action Europe dal titolo Remaining together in times of crisis e credo debbano essere fondamento di ogni nostra azione e guida per le visioni che saremo in grado di proporre, altrimenti al termine dell’emergenza - oltre all’immenso danno economico - ci ritroveremo più poveri anche come esseri umani.
Il teatro ragazzi è stato sicuramente uno dei settori più colpiti dalla crisi causata dal Covid_19 e per questo, oggi più che mai, il sistema dello spettacolo dal vivo necessita di una nuova visione complessiva che abbracci tutti i linguaggi, tutti i lavoratori e tutte le imprese, nessuno escluso.
La società è già oggetto di un profondo mutamento e i lunghi giorni di isolamento che stiamo vivendo avranno un fortissimo impatto sia sotto un profilo sociale che culturale: è tempo, oggi più che mai, che il teatro e le arti riaffermino un ruolo centrale nella creazione di comunità e che gli spazi dedicati al pubblico spettacolo ritornino ad essere presidi culturali di prossimità sui territori.
Concordiamo con il Governo che sia utile immaginare sin da ora una campagna nazionale contro la paura, ma ancora di più è necessario tornare quanto prima, nel rispetto delle misure di contenimento del virus, ad abitare i luoghi della cultura:
1
Permettere quindi al personale artistico, tecnico e organizzativo di tornare in sicurezza negli spazi teatrali (uffici, sale prova) per le produzioni e le programmazioni future, che subiranno profonde trasformazioni anche per il 2021;
2
Riattivare percorsi formativi dedicati alle scuole di ogni ordine e grado, utilizzando anche gli strumenti che il digitale prevede ma calendarizzando una graduale ripresa dei laboratori/workshop per piccoli gruppi in ambienti igienizzati;
3
Stringere un patto con il mondo della scuola e con le famiglie per immaginare assieme la fruizione degli spazi, anche attraverso attività trasversali, che garantiscano la relazione e lo scambio in attesa della fine dell’emergenza.

Il comparto in questo momento necessita soprattutto di risposte chiare e tempi certi per la ripresa graduale delle attività perché per molti lavoratori ogni giorno senza lavoro è un giorno senza reddito: a tal proposito C.Re.S.Co continuerà a collaborare con le Istituzioni (Mibact, Maeci, Miur) per presentare proposte volte a tutelare soprattutto le categorie meno rappresentate, i soggetti non finanziati, i lavoratori invisibili che sono rimasti esclusi nonostante l’ampliamento delle misure di tutela previste dal Cura Italia.
Coerentemente con la missione del coordinamento, che rappresenta un arcipelago in cui confluiscono visioni politiche e poetiche, è in atto una riflessione sul senso profondo del cambiamento sociale necessario a ricostruire una società differente
Questo tempo sospeso ci sta fornendo un’opportunità che, se trascorsa ad aspettare che tutto torni come prima, ci vedrà sconfitti: occorre invece una radicale riforma del welfare, un ripensamento delle regole che assegnano il finanziamento ministeriale – contrassegnato da un disequilibrio tra produzione e programmazione-, una valorizzazione del ruolo degli operatori culturali come soggetti attivi nella ricostruzione della società.
Siamo pronti ad accettare la sfida del benessere dell’intero sistema dello spettacolo dal vivo?
Siamo in grado di ripensare i linguaggi della scena, di non valutare aprioristicamente il digitale ma di provare a capire come utilizzarne le potenzialità per mantenere viva la relazione e preparare i pubblici del domani al momento dell’incontro? E infine, siamo sicuri di aver imparato di dire di NO a tutto quanto abbiamo passivamente accettato fino a ieri (cachét troppo bassi, spazi non idonei al pubblico spettacolo, contratti inadeguati al nostro essere a tutti gli effetti dei lavoratori?)
Solo se saremo in grado di rivoluzionare i paradigmi del passato allora potremo tornare a parlare davvero alle comunità, nella fervida certezza che oggi, come 2.500 anni fa, il teatro abbia un ineguagliabile valore politico proprio perché fondamentale nella vita di ogni polis.
Le nuove generazioni meritano ancora di più, a nostro avviso, uno sforzo radicale che rimetta al centro la dignità del nostro fare artistico sia sotto un profilo qualitativo che progettuale, oltre che normativo e strutturale.
La consapevolezza di ciò che non vogliamo più essere sarà la base della ricostruzione, in deroga questa volta alla paura, qualsiasi forma essa voglia assumere.

FRANCESCA D'IPPOLITO PRESIDENTE DI C.R.E.S.C.O.


Assitej Italia, raccogliendo al suo interno molte e variegate realtà del teatro ragazzi italiano, si è posta, fin dall'inizio dell’emergenza, come luogo di riflessione ad ampio respiro, dove organizzazione e artisticità, possano trovare strategie per il futuro, dove conoscere le azioni di chi si sta muovendo, e ritrovare una voce, il più possibile corale, per farci sentire.
Già dal primo momento, quando le scuole hanno visto il blocco delle uscite, abbiamo percepito la necessità di esprimere la ricaduta sul nostro settore e la necessità di attivare pensieri e azioni di sostegno al comparto e più in generale al mondo del teatro e della cultura.
L’essere parte di un’associazione di respiro internazionale ci ha permesso un confronto che andasse oltre i confini del nostro paese a partire dal nostro sostegno ad una dichiarazione congiunta delle Istituzioni Teatrali Europee rivolta all’ Unione Europea e degli stati membri. Abbiamo inoltre contribuito, nell’ ambito del progetto Reazione a Catena, alla realizzazione di video incontri con direttori di festival internazionali, per condividere strategie, iniziative e prospettive per superare questa fase.

Dopo un incontro via web, che ha visto coinvolti moltissimi soci, preso atto della difficoltà di progettare nell'incertezza degli scenari futuri, dell’importanza e necessità sociale che il teatro ragazzi ha rivestito e dovrà rivestire nel futuro, consci del nodo fondamentale del rapporto con la scuola, abbiamo deciso di procedere su diversi livelli.

Lettera agli enti locali

Ai fini di una sensibilizzazione relativamente al contributo del Teatro Ragazzi per la politica socio-culturale dei territori, Assitej ha predisposto una lettera inviata a tutti i soci che potrà essere utilizzata da ciascuno con gli specifici interlocutori degli enti locali. Con questa lettera  intendiamo rivolgerci a tutti gli Enti Locali Italiani per riflettere sul contributo che le realtà del nostro settore possono offrire ai territori, per ricucire relazioni e riappropriarsi di vecchie e nuove forme di coesione sociale, nell’ormai prossimo momento di transizione controllata che ci consentirà di uscire dalla crisi sanitaria. Siamo convinti che nei prossimi mesi, unitamente alla ripartenza produttiva e commerciale, una particolare attenzione dovrà essere riservata anche ai bisogni sociali, specialmente dei bambini e delle famiglie, che maggiormente hanno patito il peso di un così lungo isolamento forzato.
 
Azione comunicativa

Stiamo approntando un'azione di comunicazione video per favorire la visibilità del Teatro Ragazzi verso la generalità del pubblico, perché ci sembra importante raggiungere, oltre quindi agli "addetti ai lavori" e a quella fetta di pubblico che segue abitualmente il nostro lavoro, una parte di società che poco o male conosce il nostro operato.
 
Creazione di gruppi di lavoro

Abbiamo creato dei gruppi di lavoro con l’intento di approfondire le riflessioni e di elaborare delle possibili strategie che si concentrino sulla fase di transizione e sull’immediato futuro
 1 - Cos’è il teatro ragazzi dal punto di vista artistico e organizzativo: lo stato dell'arte
 2 - Il rapporto tra teatro e scuola, cosa è stato e cosa potrà/dovrà diventare
 3- La funzione del teatro ragazzi: per il nostro pubblico di bambini e adolescenti,  le famiglie, le scuole, la società. Lo spazio pubblico.
 4 - La sostenibilità delle realtà che si occupano di teatro ragazzi e delle azioni durante il periodo di transizione
 5- La promozione della ripresa: quali azioni si possono intraprendere 
 

 Consci che il Teatro ragazzi debba trovare dei “complici” e che necessiti di un confronto di pensiero per poter sviluppare azione a più ampio raggio, stiamo organizzando una serie di webinar con personalità afferenti ad altri settori che possano portare contributi di pensiero e progettualità al nostro settore.
 
Manifesto del Teatro Ragazzi

In ultimo, abbiamo preso atto della necessità espressa  in più occasioni  di un momento fondativo e costituente del Teatro Ragazzi. Questo bisogno rimane una delle nostre istanze profonde, cui dare risposta con un tempo diverso dal contingente, mentre ora ci troviamo ad affrontare delle urgenze che sicuramente svilupperanno, tenendo fermo il cuore del nostro essere, azioni e linee di pensiero nuove che andranno ad influenzare il domani. 
Di qui la proposta di creare un gruppo per l’elaborazione di un manifesto unitario del Teatro Ragazzi, che vuole pensare e definire linee future, richiede un tempo di approfondimento e di confronto, che può e deve nutrirsi di altre azioni e riflessioni, che possono nascere anche all'interno dei gruppi sopra menzionati. A questo proposito, abbiamo creato un sottogruppo ad hoc che lavori parallelamente (ed anche oltre) i gruppi di cui sopra. 
Il Manifesto, una volta redatto, dovrà trovare il giusto spazio di presentazione nell'ambito di un convegno (ri)fondativo.
La nostra proposta è quindi di cominciare a lavorare ora in proposito, raccogliendo le sollecitazioni e gli spunti che emergeranno anche da questo momento di emergenza e di transizione, per continuarlo poi oltre la contingenza.  
Esecutivo Assitej Italia






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